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Un James Bond mitico stasera in tv: A 007 MISSIONE GOLDFINGER (sab. 9 luglio 2016, tv in chiaro)

Agente 007 Missione Goldfinger, Rai Tre, ore 20,35.
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Terzo della serie del mitologico agente fleminghiano, Goldfinger arriva nel 1964 dopo Licenza di uccidere e il bellissimo Dalla Russia con amore, a dirigerlo è Guy Hamilton che prende il posto di Terence Young regista dei precedenti (e del successivo Operazione Tuono). Meraviglia pop, con i suoi colori pieni, le scenografie immaginifiche di Ken Adam (un genio), le armi-gadget di offesa e difesa, è il film che codifica il bondismo al cinema definendone per sempre stilemi oltre che caratteri, vizi e vezzi del protagonista e dei personaggi collaterali. Enorme successo al box office e sfondamento di 007 nell’immaginazione e nella mente del pubblico globale. Io non lo amo granché, fracassone e sgargiante com’è, preferisco il più intimo e raccolto From Russia with Love, però se dobbiamo scegliere il Bond paradigmatico (almeno quello dell’era pre Daniel Craig), è questo. Più che nota la storia. Il tremendo Auric (Auric!) Goldfinger vuole distruggere le riserve auree di Fort Knox onde far smisuratamente salire sul mercato il prezzo di quei lingotti che lui ha nel frattempo accumulato, e allo scopo userà un ordigno nucleare (siamo nei primi anni Sessanta, dunque in piena paranoia da Bomba). Ovvio che James Bond scenda in campo per neutralizzarlo. Contorno di Bond Girls, e quella che si imprimerà davvero nei nostri cervelli, e non solo in quelli, è la Honor Blackman/Pussy Galore completamente pittata d’oro in una scena che resterà per sempre. Una sorta di Maya Desnuda pop-Sixties. O’ malamente, l’avido Goldfinger, è Gerto Froebe. E la title song, cantato da una grandiosa Shirley Bassey, è forse la migliore di sempre della catena 007.


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